UN INIZIO DIFFICILE
Il cammino della nazionale camerunese è stato ricco di ostacoli. Numerosi calciatori non hanno risposto alla convocazione del loro commissario tecnico, Hugo Broos: i rifiuti di André Onana, Guy Ndy Assembe, Allan Nyom, Maxime Poundjé, André Zambo Anguissa, Ibrahim Amadou e Joel Matip - ai quali si è successivamente aggiunto quello di Eric Maxim Choupo-Moting - non lasciavano presagire nulla di buono.
Con il passare dei giorni, però, la rosa a disposizione dell'allenatore belga si è compattata sempre di più: lo spirito di gruppo ha evidentemente fatto la differenza. Dopo essersi piazzati al secondo posto nel gruppo A, Benjamin Moukandjo e compagni hanno sconfitto per 5-4 ai calci di rigore il Senegal nei quarti e per 2-0 il Ghana in semifinale, approdando all'atto conclusivo della manifestazione.
DUE INGRESSI DECISIVI
In finale, l'Egitto - capace di mostrare grande solidità difensiva nelle cinque partite precedenti, durante le quali aveva incassato appena un gol in totale - ha cominciato meglio ed è riuscito a sbloccare il risultato nella fase centrale del primo tempo con Mohamed Elneny, bravo a sfruttare un assist di Mohamed Salah, centrocampista che milita nella Roma, squadra la cui collezione merita di essere segnalata.
Nella ripresa, però, la situazione è cambiata completamente: Nicolas N'Koulou e Vincent Aboubakar, entrati in corso d'opera, sono stati gli autori dei gol che hanno permesso al Camerun di trionfare.
CUPER, UN'ALTRA OCCASIONE PERSA
La chiusura è dedicata a Hector Cuper, selezionatore dell'Egitto, nuovamente battuto a un passo dal traguardo. A fronte di tre trofei conquistati nel corso della propria carriera di allenatore, l'argentino è ora a quota sei finali perse: dopo le delusioni rimediate con il Maiorca in Copa del Rey e Coppa delle Coppe, con il Valencia in due edizioni della Champions League e con l'Aris Salonicco in Coppa di Grecia, è stato costretto ad accontentarsi di un'altra medaglia d'argento.
Inoltre, bisogna ricordare due titoli nazionali sfuggiti a Cuper all'ultima giornata: un torneo di Clausura con l'Huracan e il celebre scudetto assegnato il 5 maggio 2002, giorno in cui l'Inter si arrese per 4-2 sul campo della Lazio e venne beffata dalla Juventus.