GLI INFORTUNI INIZIALI E IL LAVORO CON MILLS
Fin da piccolo, Usain Bolt ha sempre mostrato qualità sorprendenti. Praticava il cricket, ma poi venne indirizzato verso l'atletica leggera dalla propria famiglia, che evidentemente ebbe un'intuizione geniale.
Pur essendo molto talentuoso, in realtà, il ragazzo originario di Trelawny faticava inizialmente a mostrare in pista tutto il potenziale di cui disponeva. Era poco professionale e finiva per essere vittima di numerosi infortuni, uno dei quali lo limitò in occasione dei Giochi Olimpici di Atene.
Un cambio di rotta era necessario: la collaborazione con un nuovo allenatore, Glen Mills, fece emergere il lato migliore di uno sportivo che si apprestava ad entrare nei libri di storia.
I SUCCESSI DEGLI ANNI D'ORO
Bolt cominciò a cambiare approccio e ad inanellare risultati importanti, arrivando in ottime condizioni alle Olimpiadi di Pechino del 2008, nel corso delle quali si impose nei 100 e nei 200 metri piani, oltre che nella 4x100, esattamente come accaduto durante i Giochi Olimpici londinesi del 2012 e quelli di Rio de Janeiro del 2016.
La tripletta ottenuta in Cina, a dire il vero, è stata scalfita dalla successiva squalifica per doping di Nesta Carter, membro della staffetta giamaicana. Per Usain, dunque, le medaglie d'oro a cinque cerchi sono rimaste soltanto, si fa per dire, otto.
I traguardi cronometrici più impressionanti, invece, risalgono al 2009 e alla rassegna iridata di Berlino. 9"58 sui 100 metri e 19"19 sui 200: due record del mondo pazzeschi, ovviamente ancora imbattuti.
LA PASSIONE PER IL CALCIO
In occasione dei Mondiali di atletica del prossimo mese di agosto, Bolt proverà ancora a stupire. Dopo quell'atteso evento, però, smetterà di correre e cambierà vita.
Potrebbe dedicarsi con maggiore continuità al calcio, sport che adora: sogna di giocare nel Manchester United, squadra per cui tifa da sempre. Intanto, è stato invitato dal Borussia Dortmund - club con cui condivide lo sponsor tecnico, Puma, la cui collezione è visitabile qui - ad allenarsi con Pierre-Emerick Aubameyang e il resto della rosa.